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In questo articolo noi di Carema vogliamo parlarti, tra le varie tecniche di lavorazione che svolgiamo, della foratura.

Foratura: ecco di cosa si tratta

Quando si parla di foratura del metallo si fa riferimento a quell’operazione che ci permette di asportare del materiale e creare appunto fori sulla superficie in questione, attraverso l’utilizzo di macchinari rotanti e traslanti che si muovono in direzione assiale.

Inoltre, in base al tipo di lavorazione, da intendersi nel materiale stesso, nonché dallo strumento utilizzato, si possono ottenere diversi tipi di fori; ecco perché esistono tantissimi tipi di punte da trapano che ci permetteranno di avere alla fine fori più piccoli, di pochi millimetri, fino a fori molto più grandi.

Detto questo devi sapere che a fare la differenza in tutto il processo è una proprietà del materiale, chiamata tecnicamente truciolabilità del metallo, che in parole molto semplici è la capacità del materiale stesso di sgretolarsi quando è forato o lavorato per asportazione, ed è grazie a questa proprietà che riusciremo ad identificare la durezza di un metallo, che più è elevata, più sarà difficile da asportare.

Se invece spostiamo l’attenzione sugli attrezzi che si utilizzano, devi sapere che di qualsiasi materiale si tratti, per avere come risultato finale un buon lavoro, è sempre bene avere un kit di strumenti adatti; ricordiamoci anche di usare sempre strumenti adeguati alla nostra esperienza, perché durante il processo potrebbero generarsi scintille o detriti, dai quali ci si può proteggere usando vestiti coprenti più una mascherina. Indispensabile è inoltre che il materiale rimanga fermo, e per far ciò è bene usare dei morsetti. Attrezzo indispensabile per bucare il metallo è ovviamente il trapano, anche se viene anche usata la foratrice, ovvero una macchina che permette di ottenere la lavorazione grazie a dei mandrini orientabili e che possono lavorare solo spostandosi sull’asse del mandrino stesso.

Infine passiamo alle punte, che si rivelano essere indispensabili per un lavoro che sia preciso ma anche ben fatto. In commercio ne esistono diversi tipi, ma possiamo distinguerle così:

  • Punte in metallo duro: provviste di due taglienti e una forma a elica, sono adatte alla lavorazione di vari metalli e realizzano fori di piccolo diametro;
  • Punte a inserti: presentano un corpo e uno o più inserti dove si trova il tagliente. Possono essere utilizzate per fori anche di grande diametro;
  • Punte a cuspide: sono adatte alla lavorazione di acciaio e ghise e permettono un alto livello di precisione;
  • Punte a cannone: sono molto lunghe e perfette per la foratura profonda.
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